Citazioni (criteri di uso)

mercoledì 11 novembre 2009

12.11

 

 

  1. Le citazioni sono riproduzioni letterali di frasi o paragrafi delle fonti o degli studi del nostro lavoro.
    • Vedi scheda successiva (termini della citazione).

     

  2. Perché inserire citazioni nel corpo del nostro lavoro?

    I motivi principali sono almeno tre:

     

    • Per offrire un commento o una interpretazione a ciò che dice la citazione.

     

     

     

    • Per avvalorare una presa di posizione mediante una autorità riconosciuta.

     

    «È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto» (Mc 16, 6). L’assenza del corpo [di Gesù nel sepolcro], nelle parole dell’angelo, è nucleo costitutivo del mistero della risurrezione di Cristo, poiché tale assenza è spiegata con la sua risurrezione.

    Non è questa, teoricamente, la sola spiegazione possibile. Non occorre insistere sul fatto, da tutti riconosciuto, che tale assenza può essere dovuta ad altri motivi. Ma è questa la spiegazione data alle donne e, come osserva Schlier,

     

    «per colui che ode l’annuncio: È risorto’ e vi crede, l’accenno al sepolcro vuoto deve significare che la vittoria, che è stata riportata sulla morte, è una vittoria totale, deve significare che il morto è risorto corporalmente»[1].


    [1] Schlier, H., Il mistero pasquale e La passione secondo Marco, Jaca Book, Milano 1991, p. 148. Il corsivo è nostro.

     

     

     

    • Per illustrare quanto si afferma di un autore.

     

    "Secondo Bultmann l'universo fisico non ammette realtà soprannaturali: «la fede nei demoni e negli spiriti è stata cancellata dalla conoscenza delle forze e delle leggi di natura» (R. Bultmann, Concezioni, 368)".

 

Il  commento alle parole di mons. Philip è qui abbastanza semplice. Si dice: c'era da aspettarselo, perché ...

 

 

L'autorità di Schlier si utilizza qui per sottolineare che la tomba vuota forma parte della fede nella resurrezione di Cristo.

 

 

 

Citazione - termini

giovedì 10 novembre 2011

18:26

 

 

Citazioni indiretta- esercizi

giovedì 29 novembre 2012

18:47

Esercizio 1

 Comporre una citazione indiretta di questo testo del Cardinale C. Ruini (Gesù di Nazaret, attualità e speranza per l'uomo, in “Il Regno” 20 (2007) 23-27)

 

“Il volume di Benedetto XVI dedicato a Gesù di Nazaret contiene vari aspetti di attualizzazione del messaggio di Gesù per il nostro tempo. E’ bene cominciare dalla “grande domanda” che ricorre più volte nel libro: che cosa Gesù ha portato veramente nel mondo, se non ha portato la pace, il benessere per tutti, un mondo migliore? La risposta è molto semplice: Dio, Gesù “ha portato Dio” (pp.67; 143-145), quel Dio che le genti avevano intravisto sotto molteplici ombre e di cui solo Israele aveva in qualche misura conosciuto il volto”.

 

Per esempio:

Secondo il cardinale Ruini una delle principali tematiche del libro di Benedetto XVI su Gesù di Nazaret, si riferisce al senso della venuta di Gesù nel mondo. Gesù è venuto per portare Dio. Si tratta, sempre secondo Ruini, di una risposta con grande interesse per il nostro tempo1.

_________

1Cf. C. Ruini, Gesù di Nazaret, attualità e speranza per l'uomo, in “Il Regno” 20 (2007) 26.

 

Esercizio 2

Stai scrivendo un lavoro sulle apparizioni della Madonna. Ad un certo punto ti domandi quale sia il fondamento di queste apparizioni e ti ricordi di aver letto in un articolo (di A. González Montes, Rivelazioni del Risorto e apparizioni, Borla, Roma 1997, p, 436) il seguente testo:

 

“L’umanità gloriosa del Signore, eternamente unita al Verbo e, in Lui, l’umanità nuova di Maria, assunta con il Figlio alla gloria di Dio, è il fondamento e la condizione di possibilità delle apparizioni mariane; cioè, della possibilità reale di esperire la nuova umanità della Madre del Risorto come parte del mondo creato”.

 

Comporre una citazione indiretta.

 

La cita indiretta può essere redatta in modi diversi. Per esempio:

 

Notiamo anche che alcuni autori hanno cercato di esplicitare quale sia il fondamento entitativo delle apparizioni della Madonna. Gonzalez Montes, p. es, lo riconduce all’assunzione di Maria, che a sua volta rimanda alla risurrezione di Cristo1. Altri autori sottolineano invece…

_____________

1 Cf. A. González Montes, Rivelazioni del Risorto e apparizioni, Borla, Roma 1997, p, 436.

 

NOTA BENE:

E bisognerà essere attenti a far coincidere il senso del nostro riassunto e del testo che si cita. Spesso questo si fa male.

 

 

 

Note

mercoledì 11 novembre 2009

17.02

Le note sono annotazioni fatte fuori del testo, normalmente a piede di pagina, per indicare aspetti relativi al testo.

 

  • Contengono informazione, chiarimenti, ecc., utili o necessarie a quanto si afferma, ma in modo tale da non interrompere il flusso del discorso.

 

I diversi tipi di nota: Le dispense di Tanzella-Nitti distinguono cinque diversi tipi:

 

  • La nota bibliografica. È una nota con bibliografia su una tematica che appare nel testo, o che si apre direttamente nella stessa nota.
    • Caratteristico di essa è dunque il fatto che fa riferimento a un tema. Ciò vale anche se è composta da un solo titolo.

 

 "Il tema della risurrezione, centrale in numerosi scritti paolini[1], è trattato in modo particolarmente interessante per il nostro scopo, nel capitolo conclusivo della prima lettera ai Corinzi".

 

[1] Alcuni riferimenti all’interno della vasta bibliografia sulla risurrezione in Paolo sono: Collins, R. F., What Happened to Jesus' Resurrection from the Dead? A Reflection on Paul end the Pastorale Epistles, in Resurrection in the New Testament (Festschrift J. Lambrecht), Bieringer, R. (a cura di), Leuven University Press, Leuven 2002, pp. 423-440; Harris, M. J., Resurrection and Immortality in the Pauline Corpus, in Life in the Face of Death, Longenecker, R. N. (ed), Cambridge (U. K.) 1998; Koperski, V., Resurrection Terminology in Paul, in Resurrection in the New Testament (Festschrift J. Lambrecht), Bieringer, R. (a cura di), o.c., pp. 265-281; Teani, M., Corporeità e resurrezione: l’interpretazione di 1 Cor 15, 35-49 nel Novecento, Roma 1994; Wright, N. T., Risurrezione, o.c.

 

 

 "I contributi alla riscoperta del corpo in tempi recenti provengono da più protagonisti e movimenti di pensiero, in buona parte riconducibili ai filoni dell’esistenzialismo e della fenomenologia[1]".


[1]
Tra gli studi che offrono panoramiche sintetiche del pensiero moderno sulla corporeità possiamo segnalare: la raccolta dei lavori del XVII Corso di aggiornamento dell’A.T.I, Repole, R. (a cura di), Il corpo alla prova dell’antropologia cristiana, Edizioni Glossa, Milano 2007; AA.VV. Il corpo, perché? Saggi sulla struttura corporea della persona, Morcellana, Brescia 1979; Spinsanti, S., Il corpo nella cultura contemporanea, Editrice Queriniana, Brescia 1990; Galimberti, U., Il corpo. Antropologia, psicanalisi, fenomenologia, Feltrinelli, Milano 1983; Teani, M., Corporeità e resurrezione: l’interpretazione di 1 Cor 15, 35-49 nel Novecento, o.c., pp.

 

 

  • La nota documentale: Indica la fonte di una affermazione che si cita o a cui ci si sta riferendo nel testo. È forse la nota più frequente.
    • Caratteristico di essa è che documenta una affermazione (indicando il volume dove quella affermazione si trova).

 

 "Il corpo cioè, sostiene G. Piana, è compreso come «l’esserci della persona, come il luogo in cui il soggetto si realizza nella sua storicità e a partire dal quale prende consistenza l’esperienza intersoggettiva»[1] ".

 

[1] Piana, G., L’ambivalenza del corpo. Per un approccio simbolico, o.c., p. 10.

 

  • La nota dimostrativa: Ha come funzione sostenere o dimostrare la verità o la ragionevolezza di quanto si afferma nel testo. Può consistere in un riferimento bibliografico a una auctoritas, una citazione della auctoritas stessa, o in altri modi.
    • Caratteristica di essa è che tenta di fondare un giudizio espresso nel testo.

 

 Questa è, in estrema sintesi, la posizione mantenuta dal Magistero riguardo alla storicità dei Vangeli in generale e dei racconti della risurrezione in particolare[1].


[1]
Oltre alle Udienze di Giovanni Paolo II citate, tale posizione si ritrova in numerosi altri luoghi. Cfr. per esempio: Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 126 (ove si riprende in buona parte il testo di Dei Verbum, n. 10); Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Novo millennio ineunte, 6.1.2001, nn. 17-18.

 

 

  • La nota esplicativo-ermeneutica: Chiarisce termini o idee della argomentazione svolta; amplia qualche particolare utile per una migliore comprensione o contiene informazione contestuale utile per meglio capire. È di uso abituale.
    • Caratteristica di essa è che tenta di chiarire ciò che si afferma (ampliando la informazione, precisando un giudizio, prevenendo possibili dubbi od obiezioni, ecc.)

 

 "Esegeta e teologo del Nuovo Testamento, Murray J. Harris è uno degli autori di tendenza evangelica che dedicano maggiore attenzione al tema della risurrezione. Nella sua opera[1] si trova un notevole impegno …"

 

[1] Due monografie di M. J. Harris sul tema della risurrezione saranno i riferimenti privilegiati nella nostra esposizione. Si tratta di Harris, M. J., From grave to glory. Resurrection in the New Testament: Including a response to Norman L. Geisler, o.c., che abbrevieremo in From Grave to Glory, e di Idem, Raised Immortal. Resurrection and Immortality in the New Testament, o.c., che indicheremo come Raised Immortal. Ma va tenuto presente anche il suo contributo Idem, Resurrection and Immortality in the Pauline Corpus, o.c..

 

 

 Il linguaggio che abbiamo impiegato finora, è quello di interazione tra facoltà o dimensioni spirituali e facoltà sensitive, caratterizzate in generale dalla dimensione materiale. Non è corretto infatti impostare il problema in termini di “causalità tra l’anima e il corpo”, come se fossero due elementi interagenti ed attribuendo all’anima lo “spirituale” ed al corpo la sola dimensione materiale[1].

[1] Ovviamente ciò è ben diverso dal dire che non si possa parlare di anima e corpo. La visione unitaria dell’uomo che abbiamo cercato di esporre contiene questa dualità, senza la quale l’uomo diviene incomprensibile (cfr. su questo punto Commissione Teologica Internazionale, Problemi attuali di escatologia, 16.11.1991, o.c., EV 13, 504 ss.). Ciò che va rigettato è il concetto dualistico-cartesiano di una causalità estrinseca dell’anima sul corpo, come se fossero due sostanze separate e interagenti. Parlare di interazione tra dimensioni spirituali e materiali evita questo errore.

 

Note critico-testuali: Cercano di indicare le varie recensioni e letture di uno stesso testo.

 Cf. per esempio le note a piedi di pagina della Bibbia di Gerusalemme.

 

**************

 

 

    È possibile che una stessa nota "fisica" possa adempiere più di una funzione (demostrativa, documentale, ecc); o che parti della stessa nota abbiano scopi diversi.

     

     "Il protestantesimo liberale privilegiò una lettura antropologica dei vangeli. Essa cercava punti di contatto tra le istanze genuinamente cristiane e quelle che apparivano più vere e familiari allo spirito moderno. Si desiderava trovare, dietro gli strati della tradizione che lo nascondevano, il Gesù autentico, capace di commuovere l'uomo[1]".


    [1] Fu questo l'intento principale della scuola liberale protestante presso la quale si designa come “prima ricerca” della vita di Gesù (First Quest). La First Quest si sviluppò principalmente lungo il XIX secolo, lesse i Vangeli come documenti biografici sorti dall'impatto suscitato dalla figura di Gesù e cercò di ricostruire l'evoluzione psicologica della sua affascinante personalità. La bibliografia riguardo ai vari metodi di accesso al Gesù dei Vangeli è molto numerosa. Per un'introduzione si veda: J.-N. Aletti, Exégètes et théologiens face aux recherches historiques sur Jesús, «Recherche de Science Religieuse» 87 (1999), 423-444; G. Barbaglio, L'attuale ricerca storica su Gesù. Un'opera monumentale, «Cristianesimo nella storia» 25 (2004), 877-896; A. Cadavid, La investigación sobre la vida de Jesús, «Teología y vida» 43 (2002), 512-540; V. Fusco, Un secolo di metodo storico nell'esegesi cattolica, «Studia Patavina» 41 (1994), 37-94; A. J. Godzieba, From «Vita Christi» to «Marginal Jew». The Life of Jesus as Criterion of Reform in Pre-critical and Post-critical Quests, «Louvain Studies» 32 (2007), 111-133; D. Marguerat, La ricerca del Gesù storico tra storia e teologia: nessi e tensioni, «Teologia» 33,1 (2008), 37-54; J. Schlosser, La recherche historique sur Jésus: menace et/ou chance pour la foi?, «Revue des Sciences Religieuses» 80,3 (2006), 331-348; G. Segalla, La verità storica dei vangeli e la “terza ricerca” su Gesù, «Lateranum» 61 (1995), 461-500.

     

     

 

 

Funzione esplicativa di ampliamento di informazione

 

 

 

 

Funzione bibliografica in rapporto al tema ampliato

 

 

 

 

 

Apparato critico (esempi di uso)

mercoledì 30 settembre 2009

12.28

      

 

 

 

*verif. Afferm. Autore.

 

*Sintesi pensiero Rahner dallo stesso R.

(autorevolezza)

 

      

 

 

 

*Ampliamento per sapere di più

 

      

 

 

 

E' richiesta una autoritas.

 

      

 

 

 

*Come giustificare un'afferm. del genere?

 

*Non lo dico solo io.

 

      

 

 

 

Modo di annotare un approccio di introduzione al tema.

 

      

 

 

 

*normale citazione

 

*Di questo lui parla più, ma mi porta fuori tema.

 

*trattamento temi collaterali

 

 

      

 

 

 

C'è una lunga storia di riflessione dietro.

 

      

 

 

 

E' un tema del quale non ci occupiamo solo i teologi, ma molto trattato… dove?

 

      

 

 

 

Riunire allo stesso tempo autorevolezza e qualità scientifica

 

      

 

 

 

Carrellata di autori

 

     

 

 

 

Lo dicono anche altri, teologi di buon livello

 

      

 

 

 

Se sono in ambito biblico devo citare dei biblisti

 

      

 

 

 

Anche qui si richiede l'opinione di uno esperto

 

     

 

 

 

 * Opinione di un cristologo

 

 * Anche qui la citazione specialistica (in questo caso molto quotata)

 

 

 

Esercizi di annotazioni: numero uno

giovedì 11 novembre 2010

17:58

"Altri, in anni recenti, si sono sobbarcati l'onere di una ricostruzione completa del pensiero sociale del nostro Autore; noi, in questa sede, ci limiteremo ad alcuni accenni.

 

La chiave di volta dell'intero pensiero è certamente la dignità e la irripetibilità di ogni singola persona umana. Si tratta della dignità esistenziale, ontologica, che va distinta della dignità morale: la prima è elemento costitutivo di ogni persona umana, la seconda può variare, crescere o diminuire, a seconda del comportamento individuale. La persona umana, di cui il nostro Autore ama declinare i vari aspetti (metafisico, psicologico, artistico, conoscitivo, morale, religioso, economico, sociale, giuridico), ha superiorità rispetto alla società: "L'uomo esiste in sé, mentre la società civile è un'unità morale: non esiste in se stessa, ma negli uomini dai quali è stata espressa e viene progressivamente attuata".

 

 

1: Ci vuole una nota bibliografica che indichi chi sono questi altri.

 

 

2: Ci vuole una nota demostrativa del fatto che la distinzione è usata dall'Autore

 

 

3: Ci vuole una nota documentale, che indichi la fonte, dalla quale si è tratta la citazione

 

 

 

Esercizi di annotazioni: numero due

giovedì 11 novembre 2010

18:12

L'Autore fa riferimento all'origine, intorno al secolo XVI, dell'attuale crisi della filosofia con le implicanze che essa comporta per l'antropologia e, di conseguenza, per tutto il pensiero religioso:

 

"L'uomo soggetto è divenuto sempre più il punto centrale di una forma di sapere, che ha segnato il suo punto di partenza nell'autocertezza della 'coscienza' (ego cogito). Qui il predominio della soggetività è passato dalla determinazione soggettivo gnoseologica dell'uomo come 'luogo' dell'essere a quella più psicologica, in Locke, per il quale il soggetto era inteso ormai interamente in termini di 'autocoscienza' "

 

Questo momento, la cui responsabilità fontale in quanto alla crisi del poensiero contemporaneo è, come noto, condivisa da vari autori, si mostra decisivo in quanto (…) tende a svincolare l'esistenza dell 'uomo di qualsiasi realzione con il trascendente.

 

 

 

1: Nota documentale

 

 

2: Nota bibliografica

 

 

 

 

Osserviamo che questa seconda nota è chiaramente insufficiente, in quanto c'è soltanto un autore che è professore del tesinando.

 

 

 

Esercizi di annotazioni: numero tre

giovedì 11 novembre 2010

18:38

Nel periodo che va dal 1959 fino al termine dell'attività presso la Lateranense, nel 1974, oltre allo svolgimento di temi già toccati in precedenza, in cui il rinnovato interesse si giustifica pienamente alla luce dell'impegno del Concilio (si pensi all'opera Il laicato cattolico nell'ordine temporale, del 1960) compaiono temi importanti (pure in parte legati ai lavori conciliari): il tema del lavoro, il tema dell'ateismo, quello della libertà religiosa. Significativa anche la dedicazione a temi sociologici.

 

 

Nel periodo che va dal 1959 fino al termine dell'attività presso la Lateranense, nel 1974, oltre allo svolgimento di temi già toccati in precedenza, in cui il rinnovato interesse si giustifica pienamente alla luce dell'impegno del Concilio (si pensi all'opera Il laicato cattolico nell'ordine temporale, del 19601) compaiono temi importanti (pure in parte legati ai lavori conciliari): il tema del lavoro2, il tema dell'ateismo3, quello della libertà religiosa4. Significativa anche la dedicazione a temi sociologici5.

 

1: Nota bibliografica con un solo titolo.

 

Lo stesso per note 2, 3, 4 e 5, anche se possono apparire più titoli.

 

 

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