Il IV convegno annuale della facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale, che si è svolto dal 26 al 27 aprile, ha lanciato ai 170 partecipanti di 36 nazioni, la sfida di portare il messaggio della Chiesa al mondo al di là di un uso semplicemente strumentale dei media. Non potendo citare gli interventi in dettaglio, diremo che il convegno, articolato in 18 relazioni e 2 tavole rotonde, è stato caratterizzato dalla riflessione su diverse esperienze di comunicazione "di qualità", sia a livello diocesano che nazionale. Esse sono state riportate rispettivamente da F. Maier di Denver (Stati Uniti), don G. Zappa di Milano, E. Leitenberger di Vienna, e don C. Giuliodori per la CEI, don J.M. Gil Tamayo per la Spagna, Padre S. Lalanne per la Francia.

Il contributo "accademico" dei professori della Facoltà ha riguardato, invece, i parametri di qualità degli uffici stampa (prof. M. Carroggio) ed i criteri di valutazione dei siti internet istituzionali (prof. L. Cantoni).

Il dibattito con i giornalisti che informano su temi religiosi (nella carta stampata, radio, TV e agenzie) e il panel con i professionisti degli uffici stampa hanno portato l'attenzione su momenti molto qualificati come l'indimenticabile Giornata Mondiale della Gioventù del 2000 e gli altri eventi che hanno caratterizzato l'anno giubilare recentemente concluso.

Il dott. J. Navarro-Valls, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha ribadito la necessità di integrare la comunicazione della Chiesa e sulla Chiesa nella cultura dei media. L'informazione è dotata di un linguaggio proprio e di tempistiche specifiche, che presuppongono competenze estrategie adeguate ai ritmi dei media. Il "messaggio" del Convegno si potrebbe riassumere dicendo che per arrivare a tutti occorre grande sensibilità, oltre che professionalità, nell'uso di tutta la ricchezza di registri richiesta dalle varietà degli uomini e le donne del nostro tempo.