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Atti del Convegno 2005

Acta Fhilosophica Atti del Convegno 2005 Atti del Convegno 2003

 

L’Ipotiposi come determinazione fondamentale del pensiero.
Mimesis e analogia tra Aristotele, Kant e Gadamer
Enrico Schirò

L’ interpretazione data da Gadamer in Verità e Metodo della mimesis come "trasposizione in forma" presenta delle difficoltà sostanziali nella delimitazione dei concetti (gioco, forma, rappresentazione, mediazione) fatti operare in vista di quella che lui chiama "ontologia dell’opera d’arte".

Ad essa sfuggono le determinazioni del pensiero a partire dalle quali solamente sono possibili e la verità e l’opera d’arte in quanto tali.

Tuttavia essa ha il pregio di recuperare la ben nota tradizione aristotelica volta a mostrare la congiunzione di mimesis e praxis, che infine lo porterà a determinare la nozione di comprensione in un orizzonte ormai "desoggettivizzato".

La sua tesi ermeneutica muoveva difatti da una ampia critica alla filosofia kantiana intesa come paradigma soggettivistico della "coscienza estetica".

Ci domandiamo qui se sia possibile, tuttavia, recuperare una più appropriata concezione della mimesis e del suo rapporto con l’episteme aristotelica e nelle relazioni che questa nozione intesse con altre, quali analogia, metafora, forma, proprio a partire da un orizzonte trascendentale.

Sarà un analisi del § 59 della Kritik der Urteilskraft , a partire dal concetto retorico di ipotiposi a dare il via ad una messa in questione della mimesis e delle sue conseguenze epistemiche.

La nozione di schematismo simbolico lì presentata da Kant e giustamente apprezzata sia da Gadamer sia dalla Arendt mostrerà il carattere del pensiero nel suo più ampio gesto, quello di esibire il concetto con un intuizione non per via schematica, bensì analogica.

Cosa sia la mimesis, quali i suoi rapporti con l’analogia, la metafora e la forma, al di là della sua semplice applicazione all’opera d’arte e al suo orizzonte veritativo (unico interesse e limite dell’ermeneutica gadameriana), può essere svelato solo recuperando l’autentica posizione delle nozioni aristoteliche, in quanto determinazioni del pensiero in generale.

 

Pontificia Università della Santa Croce © 2007
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