Possibile e verisimile, la rivendicazione della verità poetica in Aristotele
Giovanna Emilia Praturlon
In sintesi di quanto enuncerò, il lavoro che propongo sarà ripartito in due parti, seppur brevi considerato lo spazio a disposizione, e riguarderà la storia e l’analisi filosofica per arrivare alla conclusione del verisimile.
Verrà dunque esaminata la parte storica che coinvolge da Platone ad Aristotele e la parte analitica onde evidenziare il compito del poeta che non è “dire le cose che sono avvenute”, bensì “le cose quali sarebbero potute avvenire” (Poetica, 1451 a 36-37).
Di conseguenza il possibile viene colto nella verosimiglianza, anche se ciò, come si dimostrerà, non costituisce una verità degradata o inferiore.
A tal punto, emergerà il parallelo tra la conoscenza delle scienze pratiche e la conoscenza che offre la poesia nell’ambito appunto di quella tesi conclusiva che porterà alla dimostrazione di quanto enunciato all’inizio di questa breve esposizione.