Il pensiero degli artisti. Analisi filosofica della trattatistica artistica rinascimentale
Rodolfo Papa
Per un fecondo ripensamento dell’arte, ritengo utile e opportuno recuperare la pregnanza della riflessione contenuta nei numerosi trattati scritti dagli artisti italiani tra ‘400 e ‘600, punto di riferimento per la trattatistica europea. Il nucleo centrale di queste opere consiste nella profonda convinzione che la pratica e la teoria debbano vivere insieme e nella volontà di porre in evidenza la valenza teoretica e non solo poietica dell’attività artistica. Senza cessare di essere abili artigiani, questi autori rivendicano la loro identità di intellettuali umanisti, di pensatori, e riescono a identificare una nuova collocazione delle arti figurative nell’edificio del sapere: non più solo arti meccaniche ma anche arti liberali.
Questa elaborazione teorica avviene anche sulla scorta di una riscoperta della riflessione aristotelica, e non solo in ambito poetico e retorico, ma anche metafisico.
In modo particolare analizzerò il Libro di pittura di Leonardo da Vinci, in cui risulta chiaramente identificata la struttura di una disciplina capace di pensare fino in fondo l’arte: la "scienza della pittura". La scienza della pittura è "scienza", dunque conoscenza certa e dimostrata, e "pittura", dunque produzione mimetica – o meglio, in termini leonardiani, "conforme" – alla realtà.
Questa riflessione sembra capace di indicare ancora oggi una strada che consenta la comprensione concettuale dell’arte, senza la sua dissoluzione nel concettualismo, conservando, nel cuore del proprio sistema teorico, la bellezza.