Mons. Amato: "Magistero e comunicazione sono in stretta relazione"
Domani la chiusura dei lavori con l intervento di Navarro-Valls
Pontificia Università della Santa Croce - 28.04.2006
ROMA, 28.04.2006 300 partecipanti prvenienti da circa 50 Paesi del mondo, 15 relatori, 32 proponenti comunicazioni, oltre 50 giornalisti accreditati. Sono questi i numeri del V Seminario professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa, promosso dalla Facoltà di Comunicazione sociale istituzionale della Pontifcia Università della Santa Croce e in programma fino a domani, sabato 29 aprile.
La giornata odierna si è aperta con l'intervento di Mons. Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, sul tema: "La presentazione del Magistero della Chiesa nel mondo dei media".
"Magistero e comunicazione sono in stretta relazione, dal momento che spetta al Magistero interpretare con fedeltà e comunicare con autorità ai fedeli la Parola di Dio", ha esordito mons. Amato. "In realtà, non sempre la situazione concreta corrisponde a questo ideale, dal momento che ci sono condizioni che ne intralciano l'attuazione. La sfida si trova, dunque, nella formazione, che implica una agenda creativa, di alta qualità culturale e soprattutto di profonda educazione alla fede".
In tale contesto, la stampa cattolica, nazionale, diocesana, parrocchiale è chiamata ad avere una duplice attenzione verso le novità e la formazione continua. "Occorre cioè che la comunicazione religiosa cattolica tenga conto dell'attualità delle notizie, ma con una precisa peculiarità".
A seguire, è intervenuto il prof. Diego Contreras, docente di Analisi dell'Informazione presso la Santa Croce, il quale ha affrontato il tema: "framing e news values nell'informazione sulla Chiesa cattolica". "Forse è inevitabile un certo livello fisiologico di sospetto reciproco tra il giornalista di un mezzo di comunicazione e il comunicatore istituzionale" ha affermato Contreras-. Ma è assurdo il ragionamento di chi pensa (da parte della stampa) che si può fare un autentico giornalismo solo quando si attacca. Oppure (da parte del dipartimento di comunicazione) che ogni critica è, per definizione, un attacco. In realtà, è preferibile sottolineare quello che unisce. Per esempio, l'esistenza di un nemico comune: l'ignoranza del pubblico".
Il secondo Case studies del Seminario ha visto la partecipazione del dott. Austen Ivereigh, direttore degli Affari pubblici dell'arcivescovo di Westminster (Londra), su "Rispondere alle notizie in un ambiente post-cristiano" e del dott. Marco Tosatti, Vaticanista de La Stampa, su "L'agenda dei media e l'agenda della Chiesa. Una prospettiva giornalistica". "La Chiesa ottiene citazioni ed elogi quando quegli interventi convergono con le posizioni degli interessi laici, silenzio e critiche aspre fino al motteggio quando la dottrina della Chiesa e la cultura da essa ispirata non possono essere piegate a quelle posizioni o interessi" ha affermato Tosatti -. Ciò che desiderano i giornalisti che bussano alla porta di un ufficio comunicazione della Chiesa è: affidabilità, sincerità e disponibilità.
Nel pomeriggio è stato affrontato il secondo Panel, sul tema: Comunicare l'essenziale è possibile? Il difficile passaggio dall'informazione ecclesiastica all'informazione religiosa. Sono intervenuti Maria Grazia Murru e Patricia Thomas, Vaticaniste dell 'Associated Press Television News che hanno affrontato il tema "La religione nei media secolari" e Gennaro Ferrara di Sat2000, che ha letto la relazione del direttore di Avvenire, Dino Boffo, su la "religione nei media cattolici".
"I media cattolici dovrebbero parlare di tutto, assolutamente di tutto tenendo presente e lasciando trapelare che credere è moderno" ha affermato Boffo -. Parlare di tutto senza farsi contagiare dall'opinione diffusa secondo cui la religione sarebbe un fatto residuale". "Bisogna parlare anche delle notizie più scomode. Parlarne con prudenza ma senza reticenze o timori, perché Dio è più grande dei nostri peccati".
La giornata conclusiva dei lavori, sabato 29 aprile, si aprirà con una Santa Messa in onore di S. Caterina da Siena nella ricorrenza del X Anniversario della Facoltà di Comunicazione. La celebrazione sarà officiata da Mons. John Foley, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali presso la Basilica di S. Maria sopra Minerva.
Alle 10.00 è prevista una sessione pratica con Barry McLoughlin e Laura Peck del McLoughlin Media del Canada intitolata "Codice di navigazione dei portavoce della Chiesa", Chiuderà i lavori l'intervento del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro-Valls, il quale offrirà uno spaccato degli eventi dell'aprile del 2005: "Da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI, un anno dopo".
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