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Giovanni Paolo II e i giovani, secondo monsignor Negri

Zenit - 10.04.2006

ROMA, lunedì, 10 aprile 2006 (ZENIT.org).- Intervenendo a Roma il 4 marzo ad un pomeriggio di studio sul pontificato di Giovanni Paolo II, in un incontro organizzato dalla Pontificia Università della Santa Croce, monsignor Luigi Negri  Vescovo di San Marino-Montefeltro  ha spiegato lo speciale rapporto che legava il Pontefice polacco ai giovani.
Per molti anni professore di Storia della Filosofia e Introduzione alla Teologia nella Facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università del Sacro Cuore di Milano, autore di innumerevoli libri tra cui uno su Il magistero di Giovanni Paolo II , il Vescovo di San Marino ha affermato che c è una ermeneutica non scritta dell approccio del Papa ai Giovanni Paolo II ai giovani .
I giovani sono una grande possibilità  ha spiegato monsignor Negri , sono il punto più profondo della società, della cultura, il momento della storia, come una società tratta i giovani rivela la sua grandezza o la sua meschinità 
Il presule ha evocato le immagini degli scioperi giovanili contro l invasione dell Ungheria da parte dei Sovietici, con i giovani ungheresi che riuscivano a fermare i carri armati russi per dialogare con i soldati, e l immagine straordinaria del piccolo cinese che da solo fermò nella piazza Tien an men il carro armato comunista
La gioventù è una grande possibilità ma può essere anche una grande bestialità , ha precisato il Vescovo di San Marino, perchè la gioventù di oggi vive la tentazione tremenda di omologazione morale e intellettuale. E  la gioventù del benessere, dei desideri che diventano diritti, la gioventù di un assoluta irresponsabilità di fronte alla vita .
In meno di un anno che sono Vescovo di San Marino-Montefeltro ho celebrato almeno 8 funerali di giovani. Si tratta di suicidi espliciti o mascherati come gli incidenti stradali, e c è una altissima diffusione della droga , ha rivelato
Secondo il presule, Giovanni Paolo II ha visto questa situazione ed ha fatto la scelta di scommettere integralmente sui giovani . Nel Meeting di Rimini del 1983, il Pontefice polacco ha scommesso sulla libertà ed ha chiamato i giovani alla cosa che rende dignitosa la vita, e cioè la ricerca; una vita senza ricerca non è degna dell uomo 
Per monsignor Negri, il Papa non ha giocato sui giovani come un problema di militanza, non ha detto a questi giovani né la parola tradizione né la parola progresso, né la parola rivoluzione, ma ha indicato la parola ricerca, nel senso che il possesso della tua felicità consiste nella ricerca del vero, del bello e del giusto 
Jean-Paul Sartre sosteneva che la vita è una passione inutile , mentre Giovanni Paolo II ha ripetuto innumerevoli volte che è vero l opposto. La vita ha un suo senso ed un suo significato perché Cristo viene a trovarvi attraverso la testimonianza viva della Chiesa 
La Chiesa  ha sottolineato il Vescovo di San Marino  è testimone di Cristo e su questa testimonianza costruisce cultura e moralità; ma la Chiesa in ultima istanza non è né cultura né moralità: è amore e testimonianza pura della Resurrezione del Signore .
Monsignor Negri ha continuato affermando che Giovanni Paolo II ha esplicitato come è necessario entrare in Cristo per capire, ritrovare e realizzare se stessi , e questa è l essenza della fede cristiana 
Compito di un gruppo giovanile, di una famiglia, di una parrocchia o di una scuola cattolica è quello di propiziare l assimilazione di Cristo . Se un giovane attua questo profondo processo di assimilazione, il cammino non produce solo frutti di adorazione di Dio, ma di profonda meraviglia di se stesso .Il Vescovo di San Marino-Montefeltro ha concluso sostenendo che Giovanni Paolo II è stato un Papa che ha avuto il coraggio e la grandezza di definire il cristianesimo lo stupore di una vita che è rinnovata e di cui si fa esperienza. Lo stupore di una vita che si rinnova e che fa nascere sulla terra un popolo che vive non più per se stesso ma per Lui che è morto e risorto per noi. Dio è venuto nel mondo, è diventato uomo perché l uomo potesse diventare Dio, perché tutta la Gloria di Dio è un uomo nuovo che vive nel mondo 
Nel corso dell incontro svoltosi alla Pontificia Università Santa Croce, è stato anche presentato il libro Prendere il largo con Cristo  (Edizioni Cantagalli), scritto dai professori Graziano Borgonovo e Arturo Cattaneo.
Ad un anno dalla morte Papa Wojtyla rivive oggi tra artisti e scrittori

- 14.04.2006

Grande il successo riscosso dalla mostra "Papa Wojtyla testimone d'amore nella sofferenza". In nove giorni di apertura (1-9 aprile) moltissimi i visitatori che hanno affollato la Chiesa di sant'Eligio dei Ferrari (nei pressi del Campidoglio) per ammirare ritratti inediti di Wojtyla realizzati dal maestro Francesco Guadagnuolo negli anni della sofferenza. Esposti anche alcuni ritratti eseguiti durante l'esposizione della salma de Papa nella basilica di San Pietro
Rimarranno in mostra fino al 30 aprile nelle sale di "Vetrina Roma", a piazza dei Cinquecento, settanta prime pagine dei maggiori quotidiani del mondo che, un anno fa, annunciarono la morte di Giovanni Paolo II in tutti i Continenti
Nel palazzo della Provincia, il presidente Enrico Gasbarra ha presentato con Silvia Garambois e David Sassoli il libro "Giornalisti abbiate coraggio", realizzato dall'Associazione stampa romana, che raccoglie i 27 messaggi inviati dal Papa al mondo della comunicazione. Erano presenti all'incontro il presidente del Consiglio nazionale dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, il cardinale Achille Silvestrini e il nunzio apostolico in Italia, Paolo Romeo
"Aspetti teologici e pastorali del pontificato di Giovanni Paolo II" è il titolo di un convegno organizzato dalla pontificia università della Santa Croce durante il quale è stato presentato il volume "Prendere il largo con Cristo" contenente esortazioni e lettere di Wojtyla. Insieme al cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, sono intervenuti il rettore dell'ateneo opusino, Mariano Fazio, il vescovo di San Marino Luigi Negri, i professori Sergio Lanza e Bernardo Cervellera.
Sul modo in cui i media e, in particolare la televisione, hanno raccontato i momenti più significativi del pontificato di Giovanni Paolo II si sono interrogati studiosi e professionisti della comunicazione intervenuti al convegno internazionale svoltosi il 6 e il 7 aprile all'università Gregoriana ed organizzato dalla Rai in collaborazione con il pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali e il Centro televisivo vaticano. Oltre al presidente della Rai, Alfredo Meocci, erano presenti, tra gli altri, il rettore della Gregoriana padre Gianfranco Ghirlanda, Carlo Sartori presidente di Raisat, Jas Gawronski, il regista Zanussi e padre Taddeo Zasepa rettore dell'università cattolica di Lublino
Senza dimenticare concerti di musica in chiese e basiliche in omaggio a Giovanni Paolo II per il quale è in corso una causa di beatificazione. Intanto, il postulatore monsignor Slawomir Oder informa che il 1° aprile si è concluso a Cracovia il "processo rogatoriale" della fase diocesana, con l'ascolto dei testimoni di lingua polacca.