CHIESA: DA DOMANI SEMINARIO SUGLI UFFICI DELLA COMUNICAZIONE = PRESSO LA PONTIFICIA UNIVERSITA' DELLA SANTA CROCE
ADNK (CRO) - ZCZC ADN0541 6 - CRO 0 RTX CRO NAZ - 26/04/2006 - 14.09.00
Roma, 26 apr. (Adnkronos) - Prende il via domani presso la Facolta' di Comunicazione Sociale Istituzionale della Pontificia Universita' della Santa Croce, il V Seminario Professionale sugli Uffici Comunicazione della Chiesa che avra' per tema: ''Direzione strategica della Comunicazione nella Chiesa. Nuove sfide, nuove proposte''. Circa 300 persone, provenienti da 43 Paesi del mondo e in maggioranza responsabili degli uffici di comunicazione della Chiesa ma anche accademici e giornalisti, daranno vita ad un incontro ''eminentemente pratico'' che avra' lo scopo di ''analizzare insieme alcuni punti relativi alla direzione del dipartimento di comunicazione: la compatibilita' fra le strategie a lungo termine e il lavoro quotidiano; i criteri per determinare obiettivi prioritari; la metodologia di elaborazione dei piani di comunicazione; le qualita' direttive dei responsabili dell'ufficio'', come dichiarano dal Comitato organizzatore. (segue) (Sin/Gs/Adnkronos) 26-APR-06 14:09 NNNN.
CHIESA: DA DOMANI SEMINARIO SUGLI UFFICI DELLA COMUNICAZIONE (2) = LA PROLUSIONE DI JUAN MANUEL MORA
ADNK (CRO) - ZCZC ADN0549 6 - CRO 0 RTX CRO NAZ - 26/04/2006 - 14.14.00
(Adnkronos) - La relazione introduttiva, intitolata ''Alcune chiavi per la direzione degli uffici di comunicazione della Chiesa'', sara' affidata al prof. Juan Manuel Mora, docente di Comunicazione e management presso la Santa Croce. ''Il lavoro di comunicazione istituzionale cerca di esprimere l'identita' dell'organizzazione, non di inventarla'' - si legge in una anticipazione della prolusione di Mora -. ''Nel caso di un'istituzione religiosa, essere chiari non significa rinunciare al mistero, negare la trascendenza, banalizzare il messaggio: questo equivarrebbe a dimenticare la propria identita'. Essere comprensibili significa piuttosto, situare nel suo contesto l'esperienza religiosa, trasmettere il significato delle azioni, i motivi e le finalita'''. ''La direzione strategica della comunicazione nella Chiesa punta a fare in modo che l'immagine pubblica rifletta fedelmente la realta' della Chiesa; nei suoi aspetti essenziali, non in questioni secondarie; in modo stabile, non sporadico; con l'attiva partecipazione di quanti appartengono all'istituzione''. (segue) (Sin/Gs/Adnkronos) 26-APR-06 14:14 NNNN
CHIESA: DA DOMANI SEMINARIO SUGLI UFFICI DELLA COMUNICAZIONE (3) = TAVOLA ROTONDA SUGLI UFFICI DI COMUNICAZIONE DELLE CONFERENZE EPISCOPALI
ADNK (CRO) - ZCZC ADN0562 6 - CRO 0 RTX CRO NAZ - 26/04/2006 - 14.18.00
(Adnkronos) - Nel pomeriggio e' previsto il primo Case studies sulla ''Valutazione di programmi di comunicazione'', durante il quale saranno messe a confronto le realta' della Chiesa italiana - con mons. Claudio Giuliodori, direttore dell'Ufficio di Comunicazione della Conferenza Episcopale Italiana - e della Chiesa statunitense - con mons. Francis Maniscalco, Direttore di Comunicazione della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti. Seguira' una tavola rotonda sul ''Prendere l'iniziativa. Esperienze di uffici di comunicazione di diocesi e conferenze episcopali'' moderata dal direttore di Zenit, Jesus Colina e alla quale interverranno la dott.ssa Maria Hasselgren dell'ufficio stampa della Diocesi di Stoccolma, il prof. Victor Khroul dell'ufficio stampa della Conferenza Episcopale della Russia e il dott. Jan-Willem Wits, portavoce della Conferenza Episcopale Olandese. (Sin/Gs/Adnkronos) 26-APR-06 14:17 NNNN
LA CHIESA: SEMINARIO A ROMA, 'COMUNICARE' LA FEDE NELL'EPOCA DEL CODICE DA VINCI = INIZIATIVA PROMOSSA DALL'ATENEO DELLA SANTA CROCE
ADNK (CRO) - ZCZC ADN0870 6 CRO 0 RTX CRO NAZ R - 26/04/2006 - 16.30.
Roma, 26 apr. - (Adnkronos) - Un seminario di studi sulle capacita' comunicative della Chiesa: e' questo il tema di forte attualita' della tre giorni di studi promosso dall'ateneo dell'Opus Dei di Roma, la Pontificia universita' della Santa Croce. Fra i diversi aspetti che verranno toccati ci sara' anche una relazione che tocchera' la vicenda del 'Codice da Vinci', il libro, ma anche un film di prossima uscita, che ha suscitato le proteste e le critiche della Chiesa, dalle conferenze episcopali al Vaticano. Sabato prossimo interverra' anche il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls, che raccontera' il modello comunicativo messo in campo dal Vaticano nell'aprile di un anno fa, un mese nevralgico nella storia recente della Chiesa a cavallo fra due pontificati. Il seminario prende il via domani, giovedi' 27 aprile, a partire dalle ore 8.45 presso la facolta' di Comunicazione Sociale Istituzionale della Pontificia Universita' della Santa Croce. Il titolo dell'iniziativa e': 'Direzione strategica della Comunicazione nella Chiesa. Nuove sfide, nuove proposte'. Circa 300 persone, provenienti da 43 Paesi del mondo e in maggioranza responsabili degli uffici di comunicazione della Chiesa ma anche accademici e giornalisti, daranno vita ad un incontro di carattere ''eminentemente pratico'' che avra' lo scopo di ''analizzare insieme alcuni punti relativi alla direzione del dipartimento di comunicazione: la compatibilita' fra le strategie a lungo termine e il lavoro quotidiano, i criteri per determinare obiettivi prioritari, la metodologia di elaborazione dei piani di comunicazione, le qualita' direttive dei responsabili dell'ufficio'', come dichiarano dal Comitato organizzatore. (segue) (Fpe/Zn/Adnkronos) 26-APR-06 16:29 NNNN
LA CHIESA: SEMINARIO A ROMA, 'COMUNICARE' LA FEDE NELL'EPOCA DEL CODICE DA VINCI (2)
ADNK (CRO) - ZCZC ADN0879 6 CRO 0 RTX CRO NAZ R - 26/04/2006 - 16.34.
(Adnkronos) - La relazione introduttiva, intitolata 'Alcune chiavi per la direzione degli uffici di comunicazione della Chiesa', sara' affidata al prof. Juan Manuel Mora, docente di Comunicazione e management presso la Santa Croce. ''Il lavoro di comunicazione istituzionale cerca di esprimere l'identita' dell'organizzazione, non di inventarla - si legge in una anticipazione della prolusione di Mora - Nel caso di un'istituzione religiosa, essere chiari non significa rinunciare al mistero, negare la trascendenza, banalizzare il messaggio: questo equivarrebbe a dimenticare la propria identita'. Essere comprensibili significa piuttosto, situare nel suo contesto l'esperienza religiosa, trasmettere il significato delle azioni, i motivi e le finalita'''. Nel pomeriggio e' previsto il primo Case studies sulla 'Valutazione di programmi di comunicazione', durante il quale saranno messe a confronto le realta' della Chiesa italiana - con mons. Claudio Giuliodori, direttore dell'Ufficio di Comunicazione della Conferenza Episcopale Italiana - e della Chiesa statunitense - con mons. Francis Maniscalco, Direttore di Comunicazione della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti. (segue) (Fpe/Zn/Adnkronos) 26-APR-06 16:32 NNNN
LA CHIESA: SEMINARIO A ROMA, 'COMUNICARE' LA FEDE NELL'EPOCA DEL CODICE DA VINCI (3)
ADNK (CRO) - ZCZC ADN0890 6 CRO 0 RTX CRO NAZ R - 26/04/2006 - 16.41
(Adnkronos) - Seguira' una tavola rotonda sul 'Prendere l'iniziativa. Esperienze di uffici di comunicazione di diocesi e conferenze episcopali' moderata dal direttore di Zenit, Jesus Colina e alla quale interverranno la dott.ssa Maria Hasselgren dell'ufficio stampa della Diocesi di Stoccolma, il prof. Victor Khroul dell'ufficio stampa della Conferenza Episcopale della Russia e il dott. Jan-Willem Wits, portavoce della Conferenza Episcopale Olandese. Tra le 'comunicazioni' in programma per il giovedi' tra le 15.45 e le 17.15, si segnalano quella di Laura Sheahen su 'The Church in a Wired Worl', Carlos Briceno su 'Podcasting: A New Medium for the New Evangelization', Lisa Wheeler su 'The Interregnum and The Da Vinci Code: Case Studies in Effective Communications'. Per l'ultima giornata, 29 aprile, e' prevista una messa in onore di S. Caterina da Siena officiata da mons. John P. Foley, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali. Seguira' una sessione sul 'codice di navigazione dei portavoce della Chiesa' e l'intervento conclusivo di Joaquin Navarro-Valls, direttore della Sala Stampa della Santa Sede. (Fpe/Zn/Adnkronos) 26-APR-06 16:40 NNNN
REFERENDUM:MONS.GIULIODORI,HA RIDEFINITO RUOLO DEI CATTOLICI CONSULTAZIONE SU FECONDAZIONE SFIDA CULTURALE IMPORTANTISSIMA
ANSA - ZCZC0673/SXA WIN40408 R POL S0A S91 QBXB - 27.04.2006
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 27 apr - ''Il referendum sulla fecondazione assistita e' stato una sfida culturale di primaria importanza dove non era in gioco solo una legge, ma una visione dell'uomo e della sua dignita', della famiglia e dei suoi legami''. Monsignor Claudio Giuliodori, Direttore dell'Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI, intervenendo alla Pontificia Universita' della Santa Croce, sottolinea quanto "il mondo cattolico si sia sentito interpellato" mentre "agli specialisti e agli scienziati", in quella circostanza, e' spettata "un'opera di promozione culturale che facesse capire come le ragioni della vita non fossero contrarie a quelle della scienza". Il referendum cosi' ''e' servito anche per ridefinire il ruolo dei cattolici nel Paese - ha proseguito mons. Giuliodori -. Essi si sono dimostrati solleciti difensori e promotori dei valori fondamentali e irrinunciabili della vita sociale: valore della vita, centralita' della famiglia, scienza, cultura, solidarieta' e sussidiarieta'". (ANSA). GNS 27-APR-06 16:39 NNN
CODICE DA VINCI: OPUS DEI, SONY NON HA RISPOSTO ALL'APPELLO NON SI CHIEDEVANO CENSURE, SOLO UN AVVISO PER GLI SPETTATORI
ANSA (SPE) - ZCZC0703/SXA WIN40416 R SPE S0A S91 QBXB - 27/04/2006 - 16.48.00
CITTA' DEL VATICANO, 27 apr - Nell'aula magna della Pontificia Universita' della Santa Croce i responsabili dell'Ufficio stampa dell'Opus Dei di Roma e di New York, Marc Carroggio e Brian Finnerty, hanno presentato una comunicazione sul lavoro finora svolto dalla Prelatura per contrastare gli effetti negativi del romanzo ''Il Codice Da Vinci'' nel 2003 e poi del film che porta lo stesso titolo, atteso nei prossimi giorni. ''L'Opera - si legge in una nota - si e' impegnata a evitare qualsiasi tipo di polemica o contrasto''. Nelle settimane scorse aveva inviato una lettera-appello alla Sony chiedendo di inserire all'inizio del film un avviso per gli spettatori, precisando che la storia e' frutto di fantasia. Con rammarico, pero', ''la Sony non ha mai dato risposta. L'idea di fondo e' stata quella di approfittare di questa occasione per far conoscere meglio al grande pubblico cosa sia veramente la Chiesa, chi sia Gesu' e cosa faccia l Opus Dei'' spiegano alla Prelatura. Secondo l'organismo fondato da Sant'Escriva' il danno prodotto da questo romanzo e, presumibilmente anche dal film, ''e' soprattutto nei confronti della fede cattolica, della Chiesa e, solo in secondo luogo, dell'Opus Dei. Le autorita' dell'Opus Dei hanno chiaramente indicato l obiettivo: difendere la verita' su Gesu' e sulla Chiesa in unita' con i Vescovi e le Conferenze Episcopali e tutti i cristiani, con un tipo di comunicazione amichevole, positiva, cristiana. Allo stesso tempo il dialogo con la Sony si e' esplicitato nella richiesta di rispettare la fede dei Cattolici in continuita' con la tradizione dell'azienda'' giapponese. L'Opus Dei aggiunge che non ha mai chiesto ''nessun tipo di censura'', piuttosto si e' data ''l'opportunita' alla Sony di dimostrare che la liberta' d'espressione e' conciliabile con il rispetto delle credenze altrui''. Ma poiche' non tutto il male vien per nuocere, da questa storia l'Opus Dei percepisce anche qualche aspetto positivo. ''Il primo effetto positivo e' stato il rafforzamento della collaborazione inter-ecclesiale: molte realta' della chiesa in diverse parti del mondo stanno collaborando per fornire informazioni sulla verita' dei vangeli e sulla fede cattolica. Molte persone in questi tre anni hanno ammesso che il libro e' stato occasione di riavvicinamento alla Chiesa e alla fede''. Il secondo effetto positivo, invece, riguarda ''il dialogo con i media: si e' generato un interesse per i temi della fede che ha permesso la diffusione di una migliore conoscenza della Chiesa, di Gesu' e della storia. In sostanza - si legge ancora nella nota - si e' generato un movimento di opinione che ha a poco a poco ricollocato il Codice da Vinci nel giusto posto di opera di fantasia. La lezione che questo 'caso' sta impartendo e' che la trasparenza, la serenita', la disponibilita' al dialogo, sono caratteristiche irrinunciabili per la corretta comunicazione dei contenuti della fede''. (ANSA). GNS 27-APR-06 16:47 NNN
Da oggi a Roma all'Università della Santa Croce il quinto seminario per gli uffici comunicazione delle realtà ecclesiali Da 43 Paesi esperti e operatori del mondo dei mass-media
AVVENIRE - Da Roma Vincenzo Grienti
Dare risposte in termini di strumenti, linguaggi e contenuti alle nuove sfide provenienti dal mondo dei media. È questa la scommessa del quinto seminario professionale sugli uffici comunicazione della Chiesa che, da oggi fino a sabato, si tiene presso la Facoltà di comunicazione istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. «Cresce sempre di più la consapevolezza dell'importanza di queste voci nel far conoscere la natura e l'attività della Chiesa nei diversi ambienti culturali e professionali -spiega Marc Carroggio, presidente del comitato organizzatore -. L'esperienza dei professionisti della comunicazione istituzionale dimostra che l'efficacia del loro lavoro dipende da molteplici fattori; alcuni sono interni, altri esterni alla propria organizzazione, come ad esempio le caratteristiche del proprio contesto culturale».
Uno dei fattori decisivi è dunque l'organizzazione stessa del lavoro del dipartimento di comunicazione. Focalizzare una direzione adeguata all'ufficio, infatti, permette di sfruttare al massimo le risorse normalmente scarse e di offrire un servizio professionale di qualità. «Direzione strategica della comunicazione nella Chiesa. Nuove sfide, nuove proposte» è appunto il tema del seminario che vedrà la partecipazione di oltre trecento, tra responsabili degli uffici comunicazione sociali, studiosi e giornalisti di 43 Paesi di tutto il mondo. «La direzione strategica della comunicazione nella Chiesa punta a fare in modo che l'immagine pubblica rifletta fedelmente la realtà della Chiesa - sottolinea Juan Manuel Mora, docente di comunicazione istituzionale e management dell'Università della Santa Croce -. Nei suoi aspetti essenziali, non in questioni secondarie; in modo stabile, non sporadico; con l'attiva partecipazione di quanti appartengono all'istituzione. Il direttore della comunicazione non è uno spettatore, ma in qualche modo uno "sceneggiatore", sempre alla ricerca di forme nuove di raccontare storie interessanti e affascinanti, che riescano a mostrare la realtà della Chiesa nei suoi aspetti fondamentali».
Tra i numerosi relatori del seminario, il cui programma è disponibile nel sito www.pusc.it, interverranno Joaquin Navarro-Valls, direttore della Sala Stampa della Santa Sede; monsignor Claudio Giuliodori, direttore dell'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, che approfondirà la questione riguardante «La Chiesa italiana di fronte al referendum 2005 sulla fecondazione assistita»; il direttore di Avvenire Dino Boffo che tratterà il tema «La religione nei media cattolici». E poi ancora monsignor Francis J. Maniscalco, direttore comunicazione della Conferenza episcopale degli Stati Uniti; Jesus Colina, direttore dell'agenzia Zenit; Maria Hasselgren, dell'Ufficio stampa della diocesi di Stoccolma; Victor Khroul dell'Ufficio stampa della Conferenza episcopale russa; Jan-Willem Wits, portavoce della Conferenza episcopale olandese. Domani, invece, sarà la volta del vescovo Angelo Amato, segretario della Congregazione per la dottrina della fede, che si soffermerà sui documenti del «magistero della Chiesa nel mondo dei media». Seguirà l'intervento di Diego Contreras, docente di Analisi dell'informazione della Pontificia Università della Santa Croce. Il seminario, cercherà di affrontare anche questioni legate ai contenuti della comunicazione istituzionale in ambito ecclesiale e alla forma di trasmetterli in modo chiaro e positivo, anche attraverso diversi case studies. Si concluderà il 29 aprile con una celebrazione eucaristica in onore a santa Caterina da Siena, presieduta dall'arcivescovo John P. Foley, presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali.
Communications Conference Closes
VATICAN RADIO - 29/04/2006 18.36.18
(29 April, 2006 -RV-) President of the Pontifical Council for Social Communications, Archbishop John Foley celebrated Mass on Saturday at the church of Santa Maria sopra Minerva in Rome as part of a conference on communications in the Church, under the sponsorship of Rome's Pontifical University of the Holy Cross. Press officer for the Archdiocese of Westminster, England, Austin Ivereigh was there...
LA SANTA SEDE SCOMUNICA L OPERA CHE STA PER ESSERE PRESENTATA AL FESTIVAL DI CANNES
Vaticano contro il film sul «Codice da Vinci»
La Stampa - di Marco Tosatti 29/4/2006a
CITTA DEL VATICANO. La saga del Codice da Vinci si arricchisce di un altro capitolo: una «scomunica» di altissimo livello, che naturalmente non potrà non riempire di gioia autori, produttori e tutti quanti militano sotto le bandiere di Dan Brown. L'ha pronunciato, l'anatema, addirittura il Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, monsignor Angelo Amato; e per giudicare il peso di questa uscita basterà ricordare che una volta la Congregazione, già Sant'Uffizio, era chiamata «La Suprema», proprio per sottolineare il ruolo eccezionale nel firmamento vaticano.
Un intervento dunque di peso ben diverso rispetto alle pur roventi polemiche che deflagrarono nel 1988 contro L ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese. Monsignor Amato, teologo raffinatissimo e grande esperto di spiritualità bizantina, intervenendo a un convegno all'università della Santa Croce, ha incoraggiato sic et simpliciter a «boicottare il film». Una breve digressione dal testo scritto che aveva preparato, ma sufficiente per capire che Il Codice da Vinci proprio non gli va giù. Il tema del convegno era il rapporto che fra i media e il magistero della Chiesa e le sfide culturali che ne derivano. In questo contesto ha inserito il riferimento al romanzo dei record (quarantatré milioni di copie vendute) secondo cui Gesù non è morto ma si è sposato con Maria Maddalena, mettendo al mondo dei figli.
In questo modo Dan Brown ha portato all'onor del mondo una leggenda ancora viva in una setta islamica del Kashmir. Il giudizio di monsignor Amato, peraltro condiviso dagli studiosi cristiani, non solo cattolici, è che libro e film son solo un coacervo di «offese, calunnie, errori storici e teologici nei confronti di Gesù, dei Vangeli, della Chiesa». E qui il prelato ha messo a segno un punto, nei confronti del «politically correct» imperante in Occidente: «calunnie, offese ed errori che se fossero stati indirizzati al Corano o alla Shoah avrebbero provocato giustamente una sollevazione mondiale», ma che se «rivolti alla Chiesa e ai cristiani rimangono impuniti». L'episodio dovrebbe dunque far riflettere: «Penso - ha aggiunto Amato - che in questi casi i cristiani dovrebbero essere più sensibili al rifiuto della menzogna e della diffamazione gratuita».
Parole che riguardano la proposta provocatoria di uno scrittore cattolico italiano, Vittorio Messori, tesa alla creazione di una «Anti defamation League» a difesa dei cristiani, come ne esiste una per i figli di Israele. Certo, tutto sembra concordare in un disegno ben delineato per aiutare il lancio della pellicola. Anche le polemiche - questa volta romanissime - legate - a un mega-manifesto del Codice da Vinci appeso a coprire la facciata di una chiesa, San Pantaleo, e per di più nel cuore di Roma, sulla centralissima arteria di Corso Vittorio, a dieci metri da piazza Navona. La chiesa è in restauro, i lavori sono a cura del ministero dell'Interno (che ha anche la proprietà dell'edificio); e come succede in questi casi la superficie dei ponteggi era coperta da un'affissione pubblicitaria. Fare pubblicità, sulla facciata di una chiesa, a quello che il predicatore della Casa Pontificia, Cantalamessa, il venerdì santo, ha bollato in maniera durissima, è sembrato proprio una provocazione al rettore della parrocchia, che ne ha ottenuto la rimozione.
Tuonava il francescano Cantalamessa: «Si fa un gran parlare del tradimento di Giuda e non ci si accorge che lo si sta rinnovando; Cristo viene ancora venduto, non più ai capi del sinedrio per trenta denari, ma a editori e librai per miliardi di denari... Nessuno riuscirà a frenare questa ondata speculativa, che anzi registrerà un'impennata con l'uscita imminente di un certo film». Detto fatto. Era un episodio secondario, se si vuole, questo della facciata di San Pantaleo; ma indicativo del malumore della Chiesa in generale, e in particolare di quello dell'Opus Dei, che viene dipinta come una specie di setta dedita al crimine.
Ma la strategia portata avanti dalla Prelatura fondata da Escrivà de Balaguer non è stata quella della censura, ma del dialogo. Nelle settimane scorse aveva inviato una lettera-appello alla Sony chiedendo di inserire all'inizio del film un avviso per gli spettatori, precisando che la storia è frutto di fantasia. Con rammarico, però, dicono i responsabili, «la Sony non ha mai risposto». In parallelo, si è deciso di approfittare dell'occasione «per far conoscere meglio al pubblico mondiale che cosa sia veramente la Chiesa, chi sia Gesù e cosa faccia l'Opus Dei». «Il primo effetto positivo - hanno detto Marc Carroggio e Brian Finnerty - è stato il rafforzamento della collaborazione inter-ecclesiale: molte realtà della Chiesa in diverse parti del mondo stanno collaborando per fornire informazioni sulla verità dei Vangeli e sulla fede cattolica. Molte persone in questi tre anni hanno ammesso che il libro è stato occasione di riavvicinamento alla Chiesa e alla fede».
Ma da Firenze viene un'ipotesi inquietante: e la propone Franco Cardini, ordinario di storia medievale all'Università di Firenze. Il Codice da Vinci potrebbe essere frutto delle frizioni tra Casa Bianca e Vaticano per la guerra in Iraq: «Il successo di Dan Brown appartiene obiettivamente ai messaggi mafiosi che la classe dirigente Usa ha inviato al Vaticano ed è un brandello della grande lotta per la conquista del potere universale».
Arzobispo John Foley afirma que comunicaciones son importante servicio diaconal
ACIPRENSA - 29.04.2006
VATICANO, 29 Abr. 06 (ACI).- El Presidente del Pontificio Consejo para las Comunicaciones Sociales, Mons. John Foley, afirmó ante cientos de profesionales de la comunicación de todo el mundo que las comunicaciones son uno de los servicios diaconales más importantes de nuestra era.
Mons. Foley celebró el día de hoy la Santa Misa en la Iglesia Romana de Santa María Sopraminerva, día en que la Iglesia conmemora a Santa Caterina de Siena, Patrona de Italia y de las Comunicaciones. Participaron en la Eucaristía los más de 200 participantes del quinto Seminario Profesional sobre las Oficinas de Comunicación de la Iglesia, organizado por la facultad de Comunicación Institucional de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz.
El Presidente del Pontificio Consejo para las Comunicaciones Sociales meditó en su homilía sobre dos muy especiales características de las relaciones públicas y de la comunicación institucional: servicio y espacio de viaje .
Sobre el servicio manifestó su convicción que las comunicaciones son uno de las más importantes servicios diaconales de nuestro tiempo. El diácono es llamado a proclamar el evangelio, y también a testimoniarlo con detalles prácticos .
Más adelante se refirió al espacio de viaje en las comunicaciones, diciendo que tiempo y distancia están reducidas casi a nada. Esto es una ventaja y una desventaja al mismo tiempo. Nuestros mensajes pueden llegar a través de todo el mundo en un instante, Pero también lo pueden hacer las falsas acusaciones, información mal hecha y comunicaciones que confunden .
Tenemos que ser creativos en nuestros mensajes para ganar la atención de aquellos que en todo el mundo están necesitados de la Buena Nueva de Jesucristo dijo el prelado.
Finalmente, exhortó a los presentes a profundizar en su meta y agudizar su profesionalismo en comunicar la Buena Nueva de Cristo
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