Un 'blog' analiza la información sobre la Iglesia en los medios
Zenit - Código: ZS06050710 - fecha publicación: 2006-05-07
ROMA, domingo, 7 mayo 2006 (ZENIT.org).- Diego Contreras, profesor de periodismo en Roma, ha creado un «blog», www.laiglesiaenlaprensa.com, para analizar la manera en que la Iglesia católica es tratada e interpretada por los medios de comunicación, especialmente en la prensa escrita.
Este blog está escrito en castellano y permite, como buen blog, la interacción. Contreras, que enseña «Análisis y práctica de la información» en la Facultad de Comunicación de la Universidad Pontificia de la Santa Cruz de Roma, explica a Zenit que decidió empezar el blog «para compartir con algunos colegas breves comentarios y reflexiones sobre temas relacionados con la Iglesia y la prensa, o más en general con religión y comunicación».
«Por los ecos que recibo, la mayoría de las personas que visitan la página trabajan en el ámbito de la comunicación, ya sea como redactores en distintos medios o bien como docentes en facultades universitarias», observa.
Según Contreras, «el periodismo que trata sobre religión es uno de los más libres del mundo. No digo que no existan, también aquí, intereses ideológicos, pero está libre --al menos-- de las presiones económicas o de poder que se observan en otros campos de la información periodística».
Para este profesor español, «para hacer información sobre la Iglesia, o sobre la religión en general, es preciso ser muy buen profesional porque debes dar relevancia e interés general a cuestiones donde el matiz es muy importante. Y ya sabemos que los maticen suelen ser las primeras víctimas de cierto modo de ejercer el periodismo».
Contreras advierte a las personas que le leen que «la experiencia de corresponsal en Roma me hizo ver, en contra de mi prejuicio inicial, que un porcentaje elevado de las noticias sobre la Iglesia católica tocan cuestiones relevantes para el ser humano, sea creyente o no. Son temas de envergadura con los que, antes o después, acabamos por confrontarnos»
Para él, «la información sobre la Iglesia es, además, un buen termómetro para medir la salud del periodismo y de las prácticas periodísticas. Muestra, más que otras secciones de actualidad, cuál es el punto de vista del autor sobre lo que escribe». De hecho, a esos temas ha dedicado su libro «La Iglesia católica en la prensa» (2004, EUNSA).
El profesor reconoce «que la religión ha sido con frecuencia el hermano pobre en muchos medios de comunicación. Y en parte todavía lo es. Pero me parece que está creciendo el interés por los temas humanos de fondo. Un ejemplo reciente es la institución en la CNN de un corresponsal para una nueva sección llamada "fe y valores"».
«Desde mi punto de vista, en un mundo donde hay un exceso de datos sueltos y una gran falta de una visión de conjunto que les dé sentido, tiene cada vez más espacio un periodismo que no se quede en la superficie», resalta.
«Por desgracia, el periodismo actual está amenazado por varios virus: uno de ellos es el infotaiment , la mezcla entre información y entretenimiento con el que se busca mayor audiencia. En definitiva, hay que conseguir ser interesante sin caer en la banalidad, y eso no está al alcance de todos», afirma.
Un 'blog' analizza l'informazione sulla Chiesa nei media
Zenit - Codice: ZI06050801 - data pubblicazione: 2006-05-08
ROMA, lunedì, 8 maggio 2006 (ZENIT.org).- Diego Contreras, professore di giornalismo a Roma, ha creato un blog (www.laiglesiaenlaprensa.com) per analizzare il modo in cui la Chiesa cattolica viene trattata e interpretata dai mezzi di comunicazione, soprattutto dalla stampa.
Il blog è scritto in spagnolo e permette l'interazione. Contreras, che insegna Analisi e Pratica dell'Informazione presso la Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce di Roma, ha spiegato a ZENIT di aver deciso di dar vita a questa iniziativa per condividere con alcuni colleghi brevi commenti e riflessioni su temi legati alla Chiesa e alla stampa, o più in generale alla religione e alla comunicazione.
In base all'eco che ricevo, la maggior parte delle persone che visitano la pagina lavorano nell'ambito della comunicazione, come redattori per vari media o anche come docenti di Facoltà universitarie, ha osservato.
Secondo Contreras, il giornalismo che tratta di religione è uno dei più liberi al mondo. Non dico che non esistano, anche qui, interessi ideologici, ma è libero almeno dalle pressioni economiche o di potere che si osservano in altri settori dell'informazione giornalistica.
Per fare informazione sulla Chiesa osserva ancora il professore spagnolo, o sulla religione in generale, è necessario essere un buon professionista perché bisogna dare rilevanza e interesse generale a questioni in cui le sfumature sono molto importanti. E sappiamo già che le sfumature sono in genere le prime vittime di un certo modo di esercitare il giornalismo.
L'esperienza di corrispondente a Roma mi ha fatto vedere, contrariamente al mio pregiudizio iniziale, che un'elevata percentuale delle notizie sulla Chiesa cattolica tocca questioni rilevanti per l'essere umano, credente o meno. Sono temi importanti con i quali, prima o poi, finiamo per doverci confrontare, ha osservato Contreras.
A suo avviso, l'informazione sulla Chiesa è inoltre un buon termometro per misurare la salute del giornalismo e delle pratiche giornalistiche. Mostra, più che altre sezioni dell'attualità, qual è il punto di vista dell'autore su ciò che scrive. A questi temi, Contreras ha dedicato il suo libro La Iglesia católica en la prensa (2004, EUNSA).
Il professore riconosce che nell'ambito dei molti mezzi di comunicazione la religione è stata spesso il fratello povero. E in parte lo è ancora, anche se mi sembra che stia crescendo l'interesse per i temi umani fondamentali. Un esempio recente è l'istituzione presso la CNN di un corrispondente per una nuova sezione chiamatafede e valori.
Dal mio punto di vista, in un mondo in cui ci sono un eccesso di dati sciolti e una grande mancanza di una visione d'insieme che dia loro senso, ha sempre più spazio un giornalismo che non si ferma alla superficie, ha sottolineato..
Il giornalismo attuale, purtroppo, è minacciato da vari virus: uno di essi è l'infotaiment, la commistione tra informazione e intrattenimento con cui si cerca un pubblico più ampio. In definitiva ha concluso, bisogna riuscire ad essere interessanti senza cadere nella banalità, e questo non è alla portata di tutti.
Su internet un nuovo blog per analizzare l'informazione sulla Chiesa cattolica nei media, soprattutto nella stampa. Il suo autore è il professore spagnolo di analisi e pratica dell informazione della Pontificia Università della Santa Croce di Roma, Diego Contreras
RADIO VATICANA - RADIOGIORNALE - Anno L n. 129 - Testo della trasmissione di martedì 9 maggio 2006
ROMA. = Un nuovo sito in grado di analizzare il modo in cui la Chiesa cattolica viene trattata e interpretata dai mass media. È il nuovo blog creato da Diego Contreras, professore di analisi e pratica dell'informazione presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma. Il professore ha spiegato a Zenit, l'agenzia internazionale di notizie cattoliche, di aver deciso di dar vita a questa iniziativa per condividere con alcuni colleghi brevi commenti e riflessioni su temi legati alla Chiesa e alla stampa, o più in generale alla religione e alla comunicazione. Secondo il professore spagnolo, contrariamente a quanto succede in altri settori dell 'nformazione giornalistica, il giornalismo religioso è quello più libero dalle pressioni economiche e di potere. Essere prima di tutto un professionista, capace di dare rilevanza a questioni in cui le sfumature sono importanti, è la prima qualità che deve possedere un giornalista che fa informazione sulla Chiesa. La sua esperienza di corrispondente a Roma racconta il professore gli ha permesso di rendersi conto della grande importanza che le notizie cattoliche mostrano per le questioni rilevanti per l'essere umano, credente o meno. Sono temi importanti osserva ancora Conctreras - con i quali, prima o poi, finiamo per doverci confrontare. Riconosce poi, che nell'ambito dei molti mezzi di comunicazione la religione è stata spesso il fratello povero. E in parte lo è ancora continua anche se mi sembra che stia crescendo l'interesse per i temi umani fondamentali. Il giornalismo attuale ha concluso è minacciato da vari virus: uno di essi è l infotaiment, la commistione tra informazione e intrattenimento. In definitiva bisogna riuscire ad essere interessanti senza cadere nella banalità, e questo non è alla portata di tutti. (V.C.)
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