Nell'Aprile del 2005, le agenzie, i giornali, le emittenti radio e tv si apprestavano ad informare sulla morte di uno tra i più longevi Successori di Pietro, Giovanni Paolo II, con un dispiegamento di mezzi senza precedenti.Poi l'atteso evento è andato oltre le aspettative in termini di risonanza mediatica a livello mondiale.
I media si sono concentrati in modo inarrestabile su quell'avvenimento. Ne hanno ripreso gli elementi più appariscenti, i momenti significativi, le espressioni dei volti della gente, a volte sono andati a scavare nell'animo dei presenti, altre volte hanno fatto parlare semplicemente le immagini.
Questa comunicazione intende esaminare la copertura informativa della stampa laica italiana sulla morte, sulla divulgazione del testamento spirituale e sui funerali di Giovanni Paolo II, attraverso i due giornali ritenuti di richiamo dominante in Italia. Si tratta del Corriere della Sera e de la Repubblica.
La scelta di questi due quotidiani è da ricercare in almeno due ragioni. Innanzitutto, il loro volume di notizie sul Papa e sul Vaticano nel periodo di riferimento, nonché la varietà di argomenti da loro affrontati, risulta essere cinque volte superiore a quello della stampa internazionale. È innegabile, poi, il ruolo di leader in informazione vaticana assunta dalla stampa italiana, che funge spesso come rilevano ormai numerosi studi da fonte autorevole per il resto della stampa internazionale, grazie soprattutto alla figura dei vaticanisti, categoria professionale quasi esclusiva in Italia.